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sabato 5 settembre 2020

Buongiorno Aureliano

È un vecchio pallino quello di usare il nome di Aureliano per un blog. Mi piacque così tanto quel personaggio che ci avrei chiamato anche mio figlio. Ma mia moglie non era d’accordo e così optammo per un più sobrio Grandone.

No, Grandone in effetti non è il suo vero nome ma è il nome con cui lo chiamerò qui se mai ne dovessi parlare in futuro. E per non fare torti citerò anche Piccoletto: ciao Piccoletto, ciao Grandone.

Aureliano, dicevamo. Per chi non lo avesse capito parlo del protagonista di Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez.

Sono passati così tanti anni da quando l’ho letto che temo debba rileggerlo per ricordarmi per quale motivo mi affascinò così tanto e prometto che sarà una delle prossime cose che farò se mai questo blog dovesse resistere per più di qualche giorno.

Quello che mi è rimasto è un moto dell’anima, qualcosa che si smuove dentro ogni volta che sento il nome di Aureliano, una sentimento di affetto, di simpatia e non so cos’altro.

E comunque un nome lo dovevo scegliere così ho scelto questo. E stavolta ho fatto di testa mia, non ho chiesto nulla a mia moglie, anche perché in questo caso mi avrebbe semplicemente detto: “E chiamalo un po’ come ti pare!”

BENE! E di cosa parlare? Di tutti i miei interessi: disegno, racconti, teatro, qualche serie TV, e qualsiasi altro argomento mi verrà in mente. D’altra parte il blog è mio, decido io nome, contenuti e altro. Qualche volta interverrò su temi sociali o politici, forse.

Quando? Tutte le mattine o quasi dedicherò un po’ del mio tempo a curarlo ed anche per questo il nome di Aureliano Buendia si prestava moltissimo. Difatti con un incredibile e sensazionale colpo di genio ho usato  le mie conoscenze della lingua spagnola per tradurre Buendia in Buongiorno e scovare questo meraviglioso titolo.

Perché? Perché mi piace scrivere prima di tutto, non so quanto ne sia capace ma un esercizio quotidiano non può farmi che bene.  

Perché spesso ho necessità di dire quello che penso e non sempre questo è possibile. Con leggerezza, senza polemiche, senza prepotenza. Perché scrivendo si mettono in ordine le idee, o almeno a me così succede.

Quindi cominciamo. Mi faccio gli auguri da solo e pubblico questo primo articolo che mi serve più per vedere come funziona che altro.

Buon Inizio. E Buongiorno, Aureliano.


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