È un vecchio pallino quello di usare il nome di Aureliano per un blog. Mi piacque così tanto quel personaggio che ci avrei chiamato anche mio figlio. Ma mia moglie non era d’accordo e così optammo per un più sobrio Grandone.
No, Grandone in effetti non è il suo vero nome ma è il nome
con cui lo chiamerò qui se mai ne dovessi parlare in futuro. E per non fare torti
citerò anche Piccoletto: ciao Piccoletto, ciao Grandone.
Aureliano, dicevamo. Per chi non lo avesse capito parlo del
protagonista di Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez.
Sono passati così tanti anni da quando l’ho letto che temo
debba rileggerlo per ricordarmi per quale motivo mi affascinò così tanto e
prometto che sarà una delle prossime cose che farò se mai questo blog dovesse
resistere per più di qualche giorno.
Quello che mi è rimasto è un moto dell’anima, qualcosa che
si smuove dentro ogni volta che sento il nome di Aureliano, una sentimento di
affetto, di simpatia e non so cos’altro.
E comunque un nome lo dovevo scegliere così ho scelto
questo. E stavolta ho fatto di testa mia, non ho chiesto nulla a mia moglie, anche
perché in questo caso mi avrebbe semplicemente detto: “E chiamalo un po’ come
ti pare!”
BENE! E di cosa parlare? Di tutti i miei interessi: disegno,
racconti, teatro, qualche serie TV, e qualsiasi altro argomento mi verrà in
mente. D’altra parte il blog è mio, decido io nome, contenuti e altro. Qualche
volta interverrò su temi sociali o politici, forse.
Quando? Tutte le mattine o quasi dedicherò un po’ del mio
tempo a curarlo ed anche per questo il nome di Aureliano Buendia si prestava
moltissimo. Difatti con un incredibile e sensazionale colpo di genio ho
usato le mie conoscenze della lingua
spagnola per tradurre Buendia in Buongiorno e scovare questo meraviglioso
titolo.
Perché? Perché mi piace scrivere prima di tutto, non so
quanto ne sia capace ma un esercizio quotidiano non può farmi che bene.
Perché spesso ho necessità di dire quello che penso e non
sempre questo è possibile. Con leggerezza, senza polemiche, senza prepotenza. Perché
scrivendo si mettono in ordine le idee, o almeno a me così succede.
Quindi cominciamo. Mi faccio gli auguri da solo e pubblico
questo primo articolo che mi serve più per vedere come funziona che altro.
Buon Inizio. E Buongiorno, Aureliano.